La creazione di un ambiente di lavoro favorevole alla collaborazione e all’innovazione è una delle basi del successo di ogni azienda, ed è cruciale nel settore tech e IT. In questo ambito, dove le tecnologie avanzano in modo sempre più rapido e le sfide sono continue, la capacità di lavorare bene in team, scambiare idee e sperimentare soluzioni nuove e creative è indispensabile per rimanere competitivi. E lo è anche per il benessere dei membri del gruppo. Ma come si può diffondere una cultura di squadra collaborativa e innovativa in un’azienda tech e IT? In questo articolo, vi daremo alcuni spunti per farlo.
- Il fondamento della collaborazione: il dialogo
- L’innovazione non è soltanto nella tecnologia
- Come rendere utile un’attività creativa?
- L’hackaton in contesto aziendale
Il fondamento della collaborazione: il dialogo
Non esiste collaborazione senza dialogo, e non esiste dialogo senza comunicazione efficace. La capacità di esprimersi in modo chiaro e aperto, ma anche garbato e rispettoso, insieme a quella complementare di ascoltare con attenzione, sono gli ingredienti fondamentali della comprensione reciproca, che a sua volta è l’unico terreno fertile per la collaborazione.
Non è raro (anzi, di solito è la regola) che i ritmi di lavoro precipitosi, la mole di compiti da portare a termine e i mille problemi da risolvere lascino passare in secondo piano questo aspetto essenziale della cultura di squadra.
Eppure tutto parte da qui, da una buona comunicazione tra i membri del gruppo. Del resto una comunicazione efficace e funzionale è necessaria in ogni contesto, a partire da quello familiare. Lo è a maggior ragione nei gruppi più ampi e numerosi. Il punto è come promuoverla.
Non esistono formule magiche, bensì buone pratiche da mettere in atto con costanza, come organizzare regolarmente gruppi di discussione, intesi come momenti di confronto libero, aperto e trasparente. Fanno parte dell’ordinaria amministrazione e non funzionano? Provate così. Affidate il ruolo di moderatore ogni volta a un membro diverso del team IT, predisponendo un breve elenco puntato delle regole che dovrà rispettare. Per esempio:
- Dare a tutti la possibilità di parlare
- Ascoltare con attenzione senza giudicare
- Moderare eventuali conflitti
- Prima di concludere, fare una sintesi dei contenuti condivisi
Per sciogliere tensioni e creare un’atmosfera di apertura, stemperate formalità e rigidità a vantaggio della componente ludica, chiedendo al gruppo di immaginarsi al di fuori dello scenario aziendale, come se l’incontro fosse un talk show e il moderatore ne fosse il conduttore. Non servono tempi lunghi. Al contrario, meglio tempi brevi ma partecipazione attiva.
L’innovazione non è soltanto nella tecnologia
Secondo uno studio di Accenture riportato da Forbes, il 63% delle aziende americane assume profili appositamente dedicati a diffondere la cultura dell’innovazione all’interno del proprio business (i CIOs, Chief Innovation Officers). Compresa l’industria tech e IT, che è l’ambito dell’innovazione per antonomasia.
Un’azienda che crede nella cultura dell’innovazione, infatti, non la riflette soltanto nei prodotti e servizi che offre, bensì in ogni aspetto della vita aziendale, promuovendola per esempio, se non in primis, nelle dinamiche interpersonali. Che cosa vuol dire, in pratica?
Un ambiente che incoraggia un approccio innovativo nell’interazione tra i membri di uno stesso team, così come tra i vari comparti dell’azienda, stimola costantemente il pensiero creativo, con attività specifiche ma integrate in modo organico al regolare svolgimento di quelle produttive.
Per esempio, organizzando workshop o incontri di brainstorming dedicati ai progetti in corso. Attività pratiche, parallele a quelle consuete, che richiedono l’intreccio delle competenze di ciascuno.
Come rendere utile un’attività creativa?
I diversi membri del team IT, o di più team operativi in altri comparti, possono così lavorare insieme per risolvere un problema aziendale specifico. Il che incoraggia la collaborazione interdisciplinare e interfunzionale, la diversità di prospettive e l’ideazione di soluzioni sinergiche che potrebbero non emergere durante il lavoro quotidiano, quando ognuno è (giustamente) concentrato sulla propria parte da svolgere.
Una modalità sempre più diffusa di mettere in pratica questo proposito, nata proprio in ambito tech e IT, è l’hackaton. Parola inglese composta da “hack” (senza l’accezione negativa di “violazione” o “accesso illegale” ma nel senso più ampio di “soluzione sperimentale, innovativa”) e “(mara)thon”, l’hackaton è appunto una “maratona di informatici”.
Si tratta di un evento di durata variabile (da qualche ora a più giorni) in cui sviluppatori di software, programmatori, ingegneri informatici, grafici, designer e altre professionalità coinvolte a vario titolo nel settore collaborano in modo intensivo a un progetto comune.
L’hackaton in contesto aziendale
Il trend dell’hackaton ha preso piede sotto forma di competizione, proprio come una gara sportiva, ma aperta a chiunque ritenga di avere le competenze per risolvere il problema proposto entro i tempi stabiliti. È un’occasione per mettersi in gioco, fare networking, e anche divertirsi.
Declinato in contesto aziendale, l’hackaton può diventare un momento di incontro creativo, con tutte le carte in regola per portare vantaggi concreti, sia sul piano dell’interazione tra i partecipanti, sia dal punto di vista operativo. Basta scegliere bene l’obiettivo (il progetto da realizzare, o il problema da risolvere) e lasciare la squadra libera di farsi venire in mente le soluzioni necessarie.
In definitiva, diffondere una cultura di squadra collaborativa e innovativa in ambito tech e IT è un obiettivo che si realizza in modo graduale, adattando il percorso alle specifiche caratteristiche del proprio contesto aziendale, delle difficoltà e potenzialità dei propri dipendenti e collaboratori.
Gli spunti suggeriti in questo articolo possono essere declinati in mille modi diversi. Ciò che conta non è la quantità di tempo dedicato a gruppi di discussione, workshop, brainstorming (si sa che il tempo è sempre poco!), bensì la qualità dell’interazione. Non il risultato ma il processo. E ne vale la pena, perché i benefici che derivano da un ambiente di lavoro collaborativo e innovativo sono tangibili nell’immediato, in termini di benessere dei dipendenti, così come nel lungo termine, per la produttività e competitività dell’azienda.
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